sabato 15 novembre 2014

LA LETTERA DI DIVORZIO PIU' BELLA DEL SECOLO

Caro marito, ti scrivo questa lettera per dirti che ti lascio per qualcosa di meglio. Sono stata una brava moglie per te per sette anni e non devo dimostrartelo. Queste due ultime settimane sono state un inferno. Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che oggi ti sei licenziato e questa e’ stata solo la tua ultima cazzata.
La settimana scorsa sei tornato a casa e non hai notato che ero stata a farmi i capelli e le unghie, che avevo cucinato il tuo piatto preferito ed indossavo una nuova marca di lingerie. Sei tornato a casa e hai mangiato in due minuti, e poi sei andato subito a dormire dopo aver guardato la partita. Non mi dici più che mi ami, non mi tocchi più. Che tu mi stia prendendo in giro o non mi ami più, qualsiasi cosa sia, io ti lascio.
Buona fortuna!
Firmato: la tua ex moglie
P.s.: se stai cercando di trovarmi, non farlo: tuo fratello e io stiamo andando a vivere a Rimini insieme.

IL MARITO RISPONDE

Cara ex moglie, niente ha riempito la mia giornata come il ricevere la tua lettera. E’ vero che io e te siamo stati sposati per sette anni, sebbene l’ideale di brava moglie, a patto che esista, sia molto lontano da quello che tu sei stata. Guardo lo sport così, tanto per cercare di affogarci i tuoi continui rimproveri.
Va così male che non può funzionare.
Ho notato quando ti sei tagliata tutti i capelli la scorsa settimana, e la prima cosa che ho pensato e’ stata: “sembri un uomo!”. Mia madre mi ha insegnato a non dire nulla se non si può dire niente di carino. Hai cucinato il mio piatto preferito, ma forse ti sei confusa con mio fratello, perchè ho smesso di mangiare maiale sei anni fa.
Sono andato a dormire quando tu indossavi quella nuova lingerie perché l’etichetta del prezzo era ancora attaccata: ho pregato fosse solo una coincidenza il fatto di aver prestato a mio fratello 50 euro l’altro giorno e che la tua lingerie costasse 49,99 euro.
Nonostante tutto questo, ti amavo ancora e sentivo che potevamo uscirne.
Così quando ho scoperto che avevo vinto alla lotteria 10 milioni di euro, mi sono licenziato e ho comprato due biglietti per la Giamaica. Ma quando sono tornato tu te ne eri andata.
Penso che ogni cosa succeda per una precisa ragione. Spero tu abbia la vita piena che hai sempre voluto.
Il mio avvocato ha detto, vista la lettera che hai scritto, che non avrai un centesimo da me.
Abbi cura di te!
Firmato: ricco come il demonio e libero
P.s.: non so se te l’ho mai detto ma mio fratello, prima di chiamarsi Carlo.. Si chiamava Carla: spero che questo non sia un problema.

mercoledì 29 ottobre 2014

ARRESTATO IL PATRON DI FORESTE MOLISANE

Il Corpo Forestale ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal gip di Santa Maria Capua Vetere, a carico dell'imprenditore Giuseppe Gravante, 75 anni, patron di "Foreste Molisane". E' accusato di vari reati tra cui estorsione e smaltimento illecito di rifiuti, per aver costretto sotto minaccia di licenziamento i dipendenti a sversare rifiuti zootecnici nel Volturno e a sotterrare altro tipo di rifiuti nei terreni della propria azienda agricola.

Dal 1994 a qualche mese fa Giuseppe Gravante avrebbe costretto i lavoratori a sversare nel Volturno gli escrementi provenienti dal suo allevamento bovino, quasi 3500 capi, che ogni giorno hanno prodotto un inquinamento del fiume pari a quello di una città di 24 mila persone. Il dato è stato diffuso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.


E' stato un ex dipendente a dare il via all'inchiesta: l'uomo si è autodenunciato perché "pentito" di aver preso parte negli anni alla condotte illecite ordinate da Gravante, impegnato da oltre 40 anni nel settore zootecnico e proprietario di vari allevamenti e di un grande stabilimento nel comune casertano di Gioia Sannitica dove fino al novembre scorso avveniva l'imbottigliamento di latte rivenduto con il marchio Foreste Molisane. Dopo la prima denuncia sono arrivate le ammissioni di altri dipendenti. Dai racconti concordi è emerso che nel Volturno sarebbero finiti, attraverso un sistema di pompe idrauliche e canalizzazioni, non solo gli escrementi degli animali, ma anche i reflui delle sale di mungitura, e le acque di lavaggio delle stalle contaminate da detergenti ed acidi fortemente tossici. Gli sversamenti, hanno accertato gli investigatori, venivano effettuati soprattutto in orario serale e notturno, al fine di eludere i controlli, o quando pioveva, approfittando del fatto che le acque del fiume erano rese limacciose dalla pioggia, rendendo poco visibile quanto vi veniva introdotto.

"Spesso il reso delle bottiglie veniva nuovamente distribuito per la produzione in corso e mischiato al latte fresco". A raccontarlo agli inquirenti è uno dei dipendenti di Antonio Gravante. In sostanza, secondo quanto si legge nella nota dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, il testimone ha riferito che il latte scaduto veniva mischiato con quello in lavorazione e poi commercializzato.

Fonte: http://www.ansa.it/

Il video : http://www.ansa.it/campania/videogallery/2014/10/28/arrestato-patron-foreste-molisane_40b353fe-268b-415a-89d8-3ad87e0bb749.html

giovedì 23 ottobre 2014

LA CONFERMA DEL DNA : IL CORPO RITROVATO E' DI ELENA CESTE

E' di Elena Ceste il cadavere trovato sabato mattina, in avanzato stato di decomposizione, nelle campagne dell'Astigiano. La svolta nelle indagini sulla scomparsa della donna, 37 anni, svanita nel nulla lo scorso 24 gennaio, dall'esame del dna dei resti trovavi durante la pulitura di un canale di scolo, a meno di due chilometri dalla casa in cui abitava con il marito e i quattro figli. Le indagini dei carabinieri proseguono ora, nel più stretto riserbo, per stabilire se la madre si sia suicidata o se sia stata uccisa. Un mistero lungo nove mesi, tra segnalazioni e falsi allarmi, mitomani e ricerche all'estero. L'ultima pista seguita portava addirittura a Tenerife.
Il corpo della Ceste era invece lì, a due passi da casa, tra il fiume Tanaro e la ferrovia. A ritrovarlo, in avanzato stato di decomposizione, alcuni dipendenti comunali, impegnati nella pulizia dell'alveo di un canale. L'area è stata sequestrata ed è tuttora sorvegliata dai carabinieri del Comando provinciale di Asti, guidati dal tenente colonnello Fabio Federici. I militari hanno informato del riconoscimento del cadavere il marito, Michele Buoninconti, vigile del fuoco ad Alba (Cuneo). Era stato lui, lo scorso 24 gennaio, a denunciarne la scomparsa e a far partire le ricerche. "Mi aveva pregato di passare a prendere i figli a scuola perché non stava bene - ha raccontato -. Non l'ho più vista".


Sparita nel nulla, senza alcun bagaglio, lasciando l'auto in cortile e, in casa, il telefono cellulare e la fede. Per settimane carabinieri e vigili del fuoco hanno perlustrato campi e boschi, svuotato pozzi, scandagliato corsi e specchi d'acqua, ma inutilmente. Poi, a fine febbraio, un primo colpo di scena: "Elena era ricattata da due uomini" per una foto nella quale era abbracciata ad un amico. Ma i due venivano subito scagionati. All'inizio di marzo un'altra segnalazione portava a Torino: "Ho visto una donna come lei su un tram". Anche questa pista si rivelava, però, infruttuosa. Poi di nuovo il nulla fino a sabato mattina, quando i resti di quel cadavere in avanzato stato di decomposizione e danneggiati da una ruspa duranti la pulizia del cadavere, sono spuntati in una zona già perlustrata dalle ricerche. Il pensiero è andato subito alla mamma di Costigliole d'Asti, ma solo oggi - con l'esame del dna - è stato possibile stabilire con certezza che si tratta di lei.

Fonte: http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2014/10/23/ritrovato-il-corpo-di-elena-ceste.-la-conferma-dal-dna_506a257a-c0a1-43a7-bbfd-dd1b7e38fcff.html

sabato 10 maggio 2014

MARATONETA STANCO PRENDE UN PULLMAN DURANTE UNA GARA

Cose da pazzi. Un maratoneta inglese è stato capace di un gesto di una scorrettezza inaudita, così platealmente sbagliato da diventare l’anti-eroe della Rete per eccellenza.
Lui si chiama Rob Sloan e “ha vinto”, si fa per dire, una medaglia di bronzo alla Kielder Marathon di domenica scorsa grazie a uno “spettacolare” sprint finale che gli ha fatto guadagnare la stima e la gloria  (si fa per dire) degli astanti, anche se la fama è durata poco.
 
 
Ma, ahimé, è presto svelato l’arcano. Sì, perché il caro Rob ha preso la scorciatoia. Quando la gara si stava facendo dura, lui ha svoltato l’angolo e ha preso il bus! Nientemeno. Altro che “when the going gets tough, the toughs get going”!
 
 
Ovviamente, i compagni di gara non sono stati al gioco e lo hanno denunciato agli organizzatori. E così, mentre i giornali del Sunderland e dintorni festeggiavano la notizia e le copie (in più) vendute, il povero Sloan ha perso tutto, reputazione compresa, e nei prossimi giorni dovrà vedersela anche con una probabile esclusione dalla Federazione che sta decidendo se espellerlo o meno.
 
Fonte: http://notiziepazze.myblog.it/

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venerdì 11 aprile 2014

IL PRETE CANTA L' HALLELUJAH DI LEONARD COHEN

Seduti davanti all'altare aspettavano che il prete iniziasse il rito. Il parroco invece ha sfoderato una voce da vera popstar e ha intonato l'Hallelujah (scritto da Leonard Cohen e interpretato da Jeff Buckley) per sorprendere i due sposini Chris e Lea. Nota dopo nota i due giovani hanno ascoltato in silenzio, commuovendosi.
Un'esibizione da standing in ovation, tanto che tutti i presenti in Chiesa alla fine della canzone hanno riservato al "cantante" un fragoroso applauso. Un regalo davvero speciale che c'è da giurare non dimenticheranno.

 


Fonte:  http://www.huffingtonpost.it/2014/04/09/prete-canta-alleluja--jeff-buckley-sposi-invitati-applaudono_n_5118416.html?1397058179

lunedì 10 marzo 2014

NEKNOMINATION IL GIOCO CHE UCCIDE

Due giovani irlandesi sono morti in poche ore lo scorso fine settimana per un gioco alcolico diffusosi online. Sabato 1 febbraio un giovane di 23 anni, Ross Cummins, è stato trovato morto nella sua camera da letto a Dublino dopo una notte trascorsa fuori. Domenica 2 febbraio Jonny Byrne, 19 anni di Leighlinbridge, è stato trovato morto in un fiume. Entrambi le morti sono legate a un nuovo gioco online chiamato appunto Neknomination. Una persona beve qualcosa di alcolico e posta sui social network un video della bevuta, quindi nomina qualcuno, che a sua volta beve, posta e nomina. Il gioco è nato a Londra, si è diffuso in Australia ed è stato introdotto in Irlanda da alcuni giovani irlandesi che vivono all’estero.

Perché si arriva a morire? Il primo ragazzo aveva bevuto una pinta di whisky. Non si sa cosa avesse bevuto Jonny ma sicuramente qualcosa di forte perché i suoi amici hanno raccontato che “era terrorizzato dall’acqua”, quindi non si sarebbe mai buttato in un fiume in condizioni normali.
Fra i giovani al gioco si aggiunge la voglia di esagerare e primeggiare, spesso vengono bevute grandi quantità di alcol in poco tempo, come nel caso di Ross Cummins, oppure cocktail strani e micidiali (Jonny Byrne). Chi rifiuta la nomination è oggetto di bullismo online.
In Irlanda gli appelli a fermare questo gioco si sono moltiplicati, fra coloro che hanno implorato i ragazzi di fermarsi ci sono l’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin, che ha dato la colpa “alla pressione creata dai social media e alla cultura irlandese del bere”, e il primo ministro Enda Kenny. Il ministro della comunicazione Pat Rabitte ha dichiarato che gli piacerebbe vedere Facebook rimuovere la pagine sulla Neknomination. Il social network ha rifiutato ogni addebito.

Fonte:http://www.anordestdiche.com